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Bangkok, la prima volta in Oriente nel paese del sorriso.

  • Immagine del redattore: Terry
    Terry
  • 12 minuti fa
  • Tempo di lettura: 16 min
Skyline di Bangkok
Skyline di Bangkok

I viaggi sono sempre stati un’ obbiettivo da raggiungere, sono molto curiosa su tutto e mi piace conoscere altre culture e modi di vivere.


Io ho sempre viaggiato nell’emisfero nord della terra e quasi sempre in Occidente.

Parte dell’America del nord, Africa del nord ed Europa sono state le mie mete sia lavorative sia nelle vacanze estive. Ora é diverso perché non ho vincoli di tempo.

L’Oriente mi ha sempre affascinato, l’ho sempre pensato un mondo a sé ed ero curiosa di capire. Certo il viaggio molto lungo mi ha  frenato ma finalmente quest’anno ho deciso di oltrepassare la mia linea di confine e sono sbarcata in Thailandia visitando Bangkok e dintorni e finire con qualche giorno al mare a Phuket.

 

Prima di partire ho fatto il mio solito trolley di emergenza, cioè una piccola valigia con uno per, di tutto, in modo che se le valigie non arrivano si può sopravvivere: lo chiamo infatti il trolley della sopravvivenza!

 

Informarsi sulle temperature per poter decidere cosa mettere nel bagaglio, é normale ma poi occorre pensare alla linea dati e voce del cellulare.

Vi posso garantire che Airalo funziona perfettamente; é un’app che, dopo essersi registrate per la prima volta, si può ottenere una e-sim  (una scheda telefonica virtuale) che potete utilizzare per tutti i vostri viaggi futuri aggiornando i paesi di transito. Il costo varia a seconda dei paesi e di quanto tempo state  ma le tariffe sono molto vantaggiose in confronto a quelle degli operatori telefonici.

 

Il volo da Milano faceva uno scalo di due ore ad Abu Dhabi per poi imbarcarsi di nuovo direttamente per Bangkok.

In tutto sei ore più sei di voli e due di scalo quindi in totale quattordici ore. Non mi é pesato molto poiché, a parte che sui voli cosi lunghi si mangia, si vede un film o si gioca, il fatto di scendere per un paio d’ore a sgranchirsi le gambe conta molto. Che poi due ore passano in fretta tra lo sbarco, un’occhiata veloce al duty-free e l’imbarco .

Il nuovo terminal dell’aeroporto di Abu Dhabi è molto sfarzoso e la differenza da altri aeroporti internazionali é la presenza ovviamente, di Arabi coi vestiti tradizionali e quel profumo persistente di oud che per loro é il top: la fa da padrone Amouage, buonissimo e costosissimo!

 


Abu Dabhi aeroporto
Abu Dabhi airport

Arrivo in aeroporto a Bangkok a metà giornata e trovo subito la macchina che ci porta in albergo.

Devo dire che tutti i transfer e le escursioni sono stati organizzati benissmo e non ho mai dovuto aspettare, anzi a volte eravamo gli unici in macchine da sette posti.

L’albergo in pieno centro, molto bello e con una hall grande e aperta, il Mercure Hotel, dove ci alloggiano all’11mo piano e la vista sulla città é spettacolare.

 

Mercure Hôtel Bangkok
Hall del Mercure Hotel

Siamo  nella zona Vadhana, un punto nevralgico e molto vivo della capitale. Qui non si dorme mai, a qualunque ora del giorno e della notte c’é traffico e gente in giro; ci si sente al sicuro nonostante sia pieno di ragazze che si vendono.


La cosa che mi ha impressionato la prima sera é stata proprio la moltitudine di ragazze e ragazzine che si vendono ai turisti.


Sono ad ogni cento metri, sembrano ragazze qualsiasi: sono vestite bene e neanche troppo succinte con quei corpi acerbi tipici degli orientali. La maggior parte arrivano dalle campagne che sono in povertà e in questo modo aiutano le famiglie che non se ne fanno scrupolo.

Sembra tutto così normale e invece é un commercio assurdo; molte, sembra non superino addirittura i dodici anni!

La moneta thailandese é il Bat, 1euro sono 37 bat e quindi tutto é molto economico.


Le ragazze chiedono circa duemila bat  (54 euro) e ne ho viste salire in hotel persino la mattina, con uomini molto più grandi ma tutti con un’aria molto, come dire... sfigati! (scusate il francesismo ma non trovo altre definizioni così precise).


A proposito: i letti matrimoniali tailandesi sono larghissimi, tutto al contrario dei paesi anglosassoni, e le camere molto spaziose.

 

Per cenare ci accontentiamo di un localino nelle vicinanze ed assaggiare il Pad-Tai che é buonissimo dappertutto, e salutare, con verdure, gamberetti e noodles; i costi sono modesti e si mangia in vicoletti caratteristici.


Piatto Pad Thai
Pad Thai

C’é molto rumore, musica, é tutto molto colorato e i thailandesi sono sorridenti e gentilissimi.

Urge riposare e nonostante il fuso orario di 7 ore avanti mi addormento subito recuperando così il sonno che non ho fatto in aereo.

 

La mattina dopo abbiamo in previsione  un tour nella parte dei templi; doveva essere di gruppo e invece eravamo soli con la guida in italiano. Sveglia alle sette e macchina già in attesa.

Premetto che la temperatura é molto calda e umida per cui ci si alza presto la mattina, alle sei o alle sette, per poter visitare i siti prima della calura pomeridiana.


Tutto ciò dopo una giornata di viaggio: bisogna essere preparati psicologicamente!


Beh lo spettacolo e lo stupore di questa giornata é impagabile.


Palazzo reale Bangkok
Palazzo Reale Bangkok

Intanto bisogna essere informati che, come in tutti i luoghi di culto, occorre avere maniche e pantaloni lunghi, non si possono fare foto all’interno dei templi e occorre togliere le scarpe prima di entrare.


Ricordatevi dove le avete messe perché c’é molta gente, oppure potreste uscire da una porta diversa dall’entrata.

 

I nomi dei Templi sono semplificati perché in lingua Thai solitamente sono lunghissimi e difficili sia da ricordare che da pronunciare.   


 

La prima tappa é il Wat Traimit nella zona  del palazzo reale che  é molto ampia ma appena si entra si respira aria di pace, non di santuario ma di una serenità felice come lo é il Buddha nelle sue rappresentazioni.


Wat in lingua locale significa ‘il luogo dove é costruito il tempio’


Tempio Wat Traimit Bangkok
Wat Traimit

Il Wat Traimit é,un piccolo complesso templare del Buddismo Theravada , derivante da una delle prime e più importanti scuole nate dall'insegnamento di Siddhārtha, la forma di buddismo dominante nell'Asia meridionale e nel Sud-est asiatico, in modo particolare in Sri Lanka, Thailandia, Cambogia, Birmania e Laos.


Anche nel buddismo ci sono varie correnti con qualche diversità di fondamentali o di venerazione.

 

Qui si trova la Statua del Buddha d’oro: la statua è alta 3 metri e pesa tra le 5 e le 5,5 tonnellate. Il corpo della statua è composto al 40% da oro puro, la parte dal mento alla fronte è oro puro per l'80% mentre i capelli e il top knot, del peso di 45 kg, sono oro puro al 99%. Al prezzo attuale di circa 1.200 dollari l'oncia, l'oro (18 carati) contenuto nella statua varrebbe circa200 milioni di dollari!

 

Buddha d’oro Bangkok
Buddha d’oro Bangkok

Oltre che per il valore economico e simbolico, la statua colpisce  per l'energia che le fattezze del Buddha emanano, rendendola una delle più amate e venerate in Thailandia.

 

La storia della statua é affascinante: secondo alcune ipotesi, l'opera era situata in un wat di Ayutthaya (l’antica capitale) fino alla seconda metà del XVIII secolo. Quando i birmani cinsero d'assedio la città, nel 1765, il valore della statua fu mascherato con uno spesso rivestimento in stucco dipinto con vernice dorata. Fu così che si salvò dal saccheggio quando fu rasa al suolo la città, Il reale valore della statua rimase poi segreto per quasi due secoli.

 

Fu portata in un tempio a Bangkok e, quando negli anni '30 il tempio fu abbattuto, fu spostata nel Wat Traimit, un tempio minore, che non aveva una sala abbastanza grande per contenerla. Fu quindi lasciata per 20 anni sotto una tettoia di lamiera nel cortile.

 

Nel 1955 fu costruito un nuovo edificio del wat, e la statua fu portata al suo interno. Durante il sollevamento uno dei cavi si ruppe ed il Buddha cadde nel fango: il fatto rappresentò un cattivo presagio per gli operai, che fuggirono lasciandola sul posto mentre infuriava un temporale che inondò l'intera città. Il mattino seguente un monaco controllò i danni e si accorse della vera statua notando il luccichio dell'oro lasciato scoperto da un pezzo di stucco che si era staccato.

 

Mentre si gira trai giardini si vedono monaci vestiti di arancio spresso con l’ombrello per ripararsi dal sole, come si usa in oriente.


Orientali con l'ombrello li vediamo anche da noi e ci sembrano ridicoli invece sono attenti alla loro carnagione molto chiara e facile a scottature.

   


Visitiamo poi il Wat Pho, il tempio del Budda reclinato. Oltre che per la sua maestosa bellezza,é conosciuto  per essere il luogo dove è nata la prima scuola di massaggio thai.

 

Il tempio Wat Pho è particolarmente conosciuto per il Buddha sdraiato, il quale, con i suoi 46 metri di lunghezza e 15 di altezza, costituisce la statua del Buddha sdraiato più grande della Thailandia. Il buddha é completamente ricoperto da lamine d'oro.


Testa del Buddha reclinato

 

È gigantesco e non esiste nulla di simile da altre parti. Dal vivo il Buddha sdraiato sorprende anche per la precisione millimetrica con cui la statua è inserita nel tempio, infatti lo spazio è appena sufficiente per i due corridoi che circondano la statua.


Ci vuole un intero edificio per contenerlo! La statua, che ‘riposa’ in una posizione pacifica è adornata ai piedi da un gran numero di immagini intarsiate di madreperla sulle suole.


Buddha reclinato. Piedi intarsiati in madreperla
Piedi del Buddha reclinato

Lungo il lato del Buddha poi, ci sono 108 ciotole di metallo dove i viaggiatori possono lasciare cadere delle monete, cosa che ovviamente ho fatto.


108 ciotole per donare monete
Ciotole per monete nel tempio di Buddha

Nell’800, il Wat Pho fu trasformato nella prima università pubblica di Bangkok  per aiutare le persone a conoscere la storia, la letteratura e il buddismo. aggiungendo centinaia di iscrizioni, compreso la tecnica dei massaggi thailandesi, motivo per cui il Wat Pho rimane la sede nazionale per l'insegnamento della medicina tradizionale thailandese.

 

Il Buddha d”oro reclinato
Il Buddha reclinato 

Passiamo al Palazzo Reale fatto costruire a Bang Makok, l’attuale Bangkok, al posto dell’antica capitale Ayutthaya rasa al suolo durante la guerra coi Birmani.

 

Nel 1782, un nuovo sovrano del regno, decise di costruire la nuova capitale, ora Bangkok, su di un’isola artificiale situata lungo il corso del fiume Chao Phraya, denominata Isola di Rattanakosin e in quella data proclamata ufficialmente capitale della Thailandia.

 

Per costruire la capitale furono inviati migliaia di uomini ad Ayutthaya per recuperare mattoni e le principali immagini sacre che furono riutilizzati per la nuova capitale.

 



Le prima opere commissionate dal sovrano furono la costruzione della propria residenza e di un tempio per custodire il Buddha di Smeraldo (Wat Phra Kaew), l’immagine sacra più importante del regno.

Qui mentre entriamo nel tempio, si sta celebrando una cerimonia coi canti dei monaci e i fedeli che offrono vassoi di fiori alla statua venerata.


Cerimonia buddhista

 

C’è un’unica parola con cui poter descrivere questo luogo: magnificenza!

 

Smalti colorati, statue gigantesche, affreschi multicolore, tetti dorati dalle forme più disparate, guglie che si stagliano contro il cielo e oro, che brilla sotto il sole.


Il Wat Phra Kaew è una cittadella nella città, uno dei luoghi più importanti e sacri per i thailandesi. Questo tempio è il simbolo più famoso di Bangkok e custodisce la statua  più sacra e venerata della Thailandia.



 

Secondo la leggenda, la preziosa immagine fu realizzata in India nel corso del 50 a.C. e, successivamente, fu trasferita nell’attuale Sri Lanka.

 

Agli inizi del XI secolo, il  sovrano  si recò in pellegrinaggio nell’attuale Sri Lanka e convertitosi al Buddhismo Theravada, decise di diffondere la dottrina buddhista in tutto il regno così chiese ufficialmente al sovrano dello Sri Lanka i testi sacri del Buddhismo ed il Buddha di Smeraldo.

 

La statua fu trasferita via mare, ma, a causa di una violenta tempesta, non arrivò mai a destinazione; fu ritrovata lungo la costa occidentale della Thailandia del Sud e trasferita in Cambogia.

 

Nel 1431 il Buddha di Smeraldo presso il Wat Pa Yier  ma nel 1434, un fulmine colpì il tempio danneggiandolo seriamente.

 

Il giorno successivo, i monaci del tempio recuperarono varie immagini del Buddha tra le macerie  e un paio di mesi dopo, un monaco si accorse che una statua aveva perso parzialmente il materiale di rivestimento (stucco). Dopo aver rimosso completamente lo stucco, il monaco scoprì la reale composizione della statua..

 

La statua é realizzatada un unico blocco di minerale color verde , probabilmente giada, i monaci del complesso la denominarono Il Buddha di Smeraldo.


Una leggenda  racconta che l’allora sovrano ordinò che la preziosa immagine fosse trasferita al nord.

 

'Durante il trasferimento, l’elefante che trasportava la statua cambiò improvvisamente direzione e si diresse velocemente verso sud.

Riportato nel gruppo, poco dopo l’elefante si diresse nuovamente verso sud. Il sovrano considerò il comportamento dell’elefante un messaggio divino ed il Buddha di Smeraldo fu custodito al sud  presso il tempio Wat Phra Kaew'.

 

Ad ogni cambio di stagione si tiene la solenne cerimonia del cambio delle vesti del Buddha di Smeraldo.

Le stagioni in Thailandia sono tre, quindi questa cerimonia si tiene tre volte all'anno: all'inizio dell'estate il re cinge la divinità con una corona d'oro tempestata da pietre preziose e con vesti che adornano la statua dalle spalle alle caviglie.


Quando inizia l'inverno invece viene fatta indossare una lunga tunica in scaglie d'oro che copre anche le spalle.


Durante la stagione delle piogge, che di solito comincia a luglio, il Buddha di Smeraldo indossa un copricapo d'oro con la sommità a punta e veste una tunica d'oro che lascia una spalla scoperta.


Lasciata la cittadella dei templi decidiamo di visitare China Town e gli street food market.

Si tratta di uno dei più famosi quartieri di Bangkok lungo fino a Little India. L'attrazione principale di Chinatown sono i mercati di strada e le bancarelle di cibo che combinano il meglio di entrambi i paesi. Di sera diventa un luogo di culto a Bangkok se sei appassionato di cucina Asiatica, mentre durante il giorno tutta la strada diventa un luogo pieno di mercati per i maniaci dello shopping, una delle aree più visitate di acquisto tra tutti i mercati di Bangkok.



 

Uno dei principali motivi per visitare Chinatown è senza dubbio il suo cibo, la cucina cinese è unica in questo quartiere di Bangkok: zuppa di squalo o di pollo, piatti a base di pesce fresco e un sacco di ristoranti dove si possono gustare decine di piatti.

 

C’é il rovescio della medaglia e cioé l’avvertimento delle guide thailandesi le quali mi dicono che il cibo viene direttamente importato dalla Cina e può avere delle insidie per chi non é abituato tant’é che persino i locali non lo mangiano in quanto non sono immunizzati. Io ovviamente ho evitato pur apprezzando questa vastissima esposizione ‘en plain air’.



 

Centinaia di bancarelle  offrono tutti i tipi di prodotti  e sono dislocate anche lungo le grandi strade della capitale.

Il traffico é peggio di quello di New York, con migliaia di macchine, moto, e tuk-tuk. Questi ultimi sono tipo risciò e molto popolari perché ti portano dappertutto in poco tempo e con poca spesa ma vanno velocissimi, zigzgando tra le macchine e in certi momenti mi son vista catapultata per terra o investita da un van!


Tuk-Tuk
Tuk-Tuk

La maggior parte delle persone abita ai bordi o fuori dalla città impiegando anche due ore per arrivare sul luogo di lavoro. Per questo motivo molti si fermano per colazione o per cena tra le bancarelle di cibo, molto economico, sulle strade: non farebbero in tempo ad arrivare al lavoro o a cenare a casa propria.  

 

Io ho mangiato in ristoranti, in chioschi infrattati nei numerosi vicoli  e pure in un centro commerciale.



Tipico piatto thai
Tipico piatto thai

Qui hanno cucinato il piatto davanti ai miei occhi ed é stato divertente. Un cuoco prendeva le varie verdure, le tagliava con una piccola mazza, le cuoceva su una base di acciaio presumo infuocata; il pesce o gli spiedini cucinati con lo stesso metodo e il piatto preparato come si vede in tv.


Cuoco Thai

 

Un piatto rettangolare con vari scomparti dedicati alle verdure, alla pietanza e alle ciotoline di salsa; ovviamente con le bacchette che io non so usare e mi sono un po vergognata a chiedere una forchetta.

 

Tutto molto buono ovunque ho mangiato, dal Pad Thai, il pollo con le verdure o l’aragosta con all’interno il loro aglio cotto molto buono e molto dolce.


Adesso capisco perché lo mangiano quotidianamente: oltre ad essere immunizzante é buono ma sempre con esito di alito fiammeggiante!

 

Aragosta thai
Aragosta cucinata con aglio

 

La  giornata successiva é stata, per me, la più divertente e movimentata.


Partenza alle sei del mattino per andare al molo Damnersaduak  a visitare uno dei più vivaci e colorati mercati galleggianti dell’intera Asia.

 

Prima di arrivare si passa da Mae Klong, il famoso mercato ferroviario.


Il mercato di Mae Klong, è uno dei mercati più surreali che si può trovare al mondo. Perchè? Forse perché un treno ci passa attraverso per otto volte al giorno e attraversa tutto il mercato: i suoi oltre 200 metri di lunghezza sono collocati esattamente sui binari del treno. Sì, avete letto bene, non è un errore e il treno passa a passo d’uomo in mezzo alla gente e al mercato.



Il treno che passa in mezzo al mercato

 

Il motivo per il quale il mercato di Mae Klong si trova sui binari del treno, è solo dovuta al fatto che il mercato esisteva da prima che si cominciassero a costruire le linee ferroviarie nella città di Bangkok. Ciò che sorprende è che i venditori invece di cambiare il luogo del mercato, hanno deciso di rimanere nello stesso posto, sapendo che avrebbero dovuto raccogliere tutte le loro cose, prima che passasse il treno e portasse via tutto.

 

Binari bel mercato di Mar Klong Bangkok
Binari in mezzo al mercato

Vale la pena essere presenti al momento dell'arrivo del treno, poiché poco prima che passi viene fatta suonare una sirena come allarme per i venditori: significherà che hanno 5 minuti circa per alzare le tende e togliere la merce esposta sulla strada per lasciare via libera al treno.


Semplicemente incredibile, vi  assicuro che non ho mai visto tanta efficienza nel raccogliere le proprie cose. Soprattutto la calma con cui tolgono tende e merci senza scomporsi mai e vi assicuro che il passaggio é strettissimo.

 

A differenza di molti altri mercati di Bangkok, non ci vanno troppi turisti, quindi si può godere di un mercato nel più puro stile thai ed effettivamente fare delle foto spettacolari.

 


Mercato galleggiante sul Chao Phraya
Mercato galleggiante sul Chao Phraya

Ci si sposta poi al mercato galleggiante di Damnoen Saduakche che, insieme ad altri mercati, da vita ai canali del fiume Chao Phraya.


Si sale a bordo di una  tail-boat, le barche a coda, e si viaggia nel canale attorniati da piroghe cariche di merci da vendere. Si trovano frutta, verdura e anche piatti cucinati il cui commercio si svolge da una barca all’altra creando il mercato galleggiante. Sulle sponde, case tradizionali e altre miriadi di bancarelle dove trovare anche qualcosa da portare ad amici e parenti.

 

 

E il più grande e più turistico della città di Bangkok, una divertente e colorata esperienza.

Io ho acquistato una borsina in bambù, delle sciarpe in colori tradizionali e un pantalone pareo da mettere in quei giorni per essere più fresca.

 

Di ritorno dal mercato decido di visitare la parte moderna di Bangkok, la zona attorno alla piazza di Siam.

Qui la città, cambia e si staglia la parte più avveniristica.


Centri commerciali modernissimi, grattacieli e il famoso Sky Train, la metropolitana rialzata che passa sopra alle grandi arterie di traffico.

Ho trovato molto semplice entrare, acquistare i biglietti e poi comunque chiedere per la fermata: le scritte non sono facili e quindi meglio prevenire per non trovarsi in zone sconosciute.




Nei centri commerciali quello che mi ha colpito sono i grandi corner di profumeria con tutti i cosmetici orientali e coreani  pieni di ragazze e ragazzi che acquistano.

Una cosa che mi hacolpito é stato il bagno con una tavoletta del WC tecnologica e sorprendente: si può regolare il getto e la temperatura e la direzione dell'acqua come pure la temperatura dell'asciugatura!!!

 

WC in Thailandia
Wc in Thailandia

Qui ci si rende conto di cosa é Bangkok ora, una metropoli che ha deciso di diventare l’alternativa vincente del lusso asiatico  nonché polo creativo e commerciale.


Tutto all’insegna di un ‘soft power’ prettamente locale: é allo stesso tempo digitale e fisico, occidentale e thai, consumista e buddhista, materialista e spirituale. I suoi mega centri commerciali sono diventati calamita per i clienti alto-spendenti asiatici.


La notte diventa un miraggio luccicante che abbaglia, un modo per trasformare la città, in un punto di riferimento per il life-style contemporaneo.


La Thailandia é un paese che non ha mai conosciuto guerre, l’atmosfera é serena, l’influenza  sui giovani potente: il buddhismo ha sviluppato una cultura dell’accoglienza. È una combinazione strana quella tra le istituzioni conservatrici fortemente gerarchica dove l’età equivale al potere e gli anziani prevalgono; poi ci sono i giovani che protestano ma allo stesso tempo aiutano lo stato a riposizionarsi come il paese di punta del sudest asiatico.


In più i giovani vivono una crescente attenzione ai valori etici per cui sono disposti a pagare di più per un prodotto eco friendly o cruelty free con brand che promuovono inclusività e giustizia sociale.

Questo si respira nei quartieri moderni di Bangkok.

 

      

                 

 

Verso sera mi son detta: ‘non si può venire a Bangkok e non cenare ad un roof-top restaurant' e, visto che eravamo vicino al Sofitel abbiamo prenotato al Belgian Restaurant al 33°piano dell’hotel.

 

Un vestito elegante, uno scialle e un paio di tacchi per poter accedere a questi posti abbastanza esclusivi.

Accoglienza lussuosa fin dall’entrata e terrazza spettacolare con vista dello skyline.

Sia il Sofitel che altri grattacieli vicini possiedono delle piscine a sfioro ai piani alti che conferiscono un’aria sofisticata all’intera città.

La vista veramente notevole che ti fa  innamorare della città e dell’atmosfera non caotica ma vivace e allo stesso tempo calma di questo luogo dalle mille sfaccettature.

 

Vista di Bangkok di notte
Vista dall’alto di Bangkok

 

Una serata incantata dove sembrava essere a New York invece che in Oriente!

 

Non si può evitare di vedere l’antica capitale Ayutthaia, per secoli splendore del regno del Siam e patrimonio dell’UNESCO. Fino al 1939 la  Thailandia era conosciuta come regno del Siam: così gli europei e in particolare i portoghesi  chiamavano questa terra e nome col quali i Birmani designavano tutti i loro vicini orientali.




Siam  significa ‘terra libera.’. Dal 1939 al paese viene ufficialmente cambiato nome in Thailandia che significa terra dei Thai o terra degli uomini liberi: il nome fu cambiato da un gruppo al potere nazionalista in quanto Siam era considerato un nome di origine cinese. Questo paese é l’unico stato del sud-est asiatico a non essere stato colonizzato da potenze occidentali.

 

Buddha sdraiato ad Ayuttaya
Buddha sdraiato in pietra

Prima di arrivare all’antica capitale si visita il Phra Budhasaiyat , una statua in pietra che ritrae un enorme Buddha sdraiato in pietra.

La testa é rivolta a Nord, considerato punto di buon auspicio, il Sud un punto neutro, mentre i piedi ad Ovest  considerato di brutto auspicio in quanto rappresentava la morte, il punto dove tramonta il sole, l’Est  era importante in quanto rappresentava il sorgere del sole.


Tutte le antiche civiltà hanno sempre tenuto conto dei punti cardinali, dell’astronomia e della matematica.


Si narra che un gigante non era disposto a portare rispetto al grande Buddha, in quanto orgoglioso del suo enorme fisico. Per punire la sua arroganza il Buddha si trasformò e divento molto più grande del gigante.


La città é completamente ridotta a rovine, alcune non ancora scoperte, ma si possono intravedere dei templi tra cui quello in cui fu custodito il Buddha di smeraldo.

 

I monaci , nonostante la calura, sono dappertutto e passano anche gli elefanti con le loro selle colorate.


Elefante ad Ayutthaia Thailandia
Elefante ad Ayutthaia 

Ci sono statue di Buddha dappertutto e si vede una testa del dio completamente avvolta dalle radici. C’é chi dice che venne abbandonata dopo il saccheggio da parte dei Birmani e poi inglobata dalle radici degli alberi mentre altri sostengono che alcuni ladri cercarono di rubarla ma essendo molto pesante la abbandonarono.


Monaco davanti alla testa di Buddha ad Ayutthaia
Monaco davanti alla testa di Buddha ad Ayutthaia

Uno tra i templi più belli ospita un Buddha reclinato di sette metri e si dice che se si riesce ad infilare una moneta tra le sue dita facendola stare in equilibrio  sarete accompagnati dalla buona sorte.

Io purtroppo non ci sono riuscita!

 

Ho scelto di tornare in città con una crociera sul fiume, pranzo thailandese e vista sulle rive dove si susseguono templi, statue e monumenti nonché lo skyline di Bangkok.



Dopo tutto questo girovagare ho preso un volo interno per sbarcare a Phuket e riposrami al mare. Phuket città é invasa da bancarelle di cibo e souvenir e di spettacoli teatrali all'aperto molto folkloristici.


Il mare é bello ma non eccezionale e le strutture molto occidentali. Frequentata da americani e molti russi perciò, a parte i tuk-tuk e lo street food sembra di essere in un qualsiasi luogo sull'oceano.

Di sicuro non farei un viaggio per fare anche solo una settimana di mare a Phuket perché il viaggio non vale la meta.


 

Chi va in Thailandia deve soffermarsi a Bangkok per esplorare un laboratorio sociale creativo che anticipa molte delle tensioni e soluzioni del nostro tempo; il rapporto tra potere e generazioni, tra capitale e valori.

Per molto tempo l’occidente  ha ridotto questo paese a tre cliché ; templi viaggi e street food ma c’é un altra Thailandia , quella dei giovani contestatori e creativi , che fanno etica senza rinunciare allo stile.


Siam square Bangkok
Siam square Bangkok

Forse é proprio a Bangkok che sta nascendo in un vicolo di Siam Square una nuova identità possibile per il mondo.

 

 

 

 

 

 

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